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Le erbe aromatiche sono piante a fusto non legnoso, solitamente annuali e in gran parte nate da un seme, delle quali si adoperano, come aromatizzanti in cucina o per usi medicinali, fiori, foglie, semi, gambi e radici. Alcune piante erano già note agli albori della civiltà: fin dai tempi più remoti in Persia, Egitto, Arabia, Grecia, India e Cina ne veniva data notizia con i relativi dettagli riguardanti l'uso e la coltivazione (per esempio, dal 5000 a.C. i Sumeri usavano timo e lauro come medicamenti e, nel 2700 a.C., i Cinesi avevano già un elenco di erbe utili composto da ben 365 piante diverse). Altre erbe entrarono nell'uso e vennero coltivate nel Medioevo, quando i monasteri furono anche centri di agricoltura. Le erbe possono essere usate sia in cucina sia in medicina; alcune, infatti, hanno denominazioni come assenzio, stellina odorosa, scutellaria, balsamo, panacea, che richiamano alla mente gli antichi alchimisti e suggeriscono subito come il loro impiego, nei tempi passati, fosse curativo o corroborante; quasi tutte le erbe hanno proprietà medicamentose ed alcune, come la ruta, continuano ancora a essere la fonte di un numero considerevole di preparati importantissimi nella nostra farmacopea. Anche se non si conosce con esattezza quale fosse il loro uso originario, è opinione diffusa che fosse principalmente culinario poiché, nell'antichità, la medicina spesso veniva considerata come una specie di sottoprodotto della cucina. Alle erbe è stato anche dato un significato magico o religioso. I Romani, per esempio, credevano che una corona di alloro proteggesse chi la portava dai fulmini durante i temporali; l'erbario di Nicholas Culpepper, nel 1653, era straordinariamente popolare e autorevole perché metteva in relazione le erbe con la magia, la medicina e l'astrologia
Per conservare le erbe fresche, è bene avvolgerle separatamente in tovagliolini di carta e inserirli in sacchetti di plastica, da tenere nel frigorifero nello scomparto delle verdure. Per essiccare le erbe, bisogna coglierle appena cominciano a fiorire, quando il loro profumo è più forte e intenso, in una giornata non piovosa, legarle in mazzetti e appenderle in una stanza calda, lontano dalla luce viva, oppure farle essiccare in forno a fuoco molto basso. Una volta secche bisogna sbriciolare foglie e fiori su un tovagliolo di carta e poi setacciarli e metterli in un contenitore a chiusura ermetica, in luogo asciutto, lontano dalla luce. Ricordare che le erbe perdono gradatamente il loro profumo.
L'uso delle erbe in cucina è regolato da tradizioni culinarie che variano da Paese a Paese. Ogni cucina ha le sue erbe preferite: origano, menta e aneto, nel Medio Oriente e in Grecia, sono usati molto spesso per i piatti di agnello; in Tailandia le foglie di coriandolo servono da guarnizione per quasi ogni piatto che viene servito in tavola, e la citronella dà l'aroma a piatti di pollo e pesce. In Inghilterra, la salvia è l'erba preferita per cucinare il maiale e dà la colorazione verde al formaggio Sage Derby, mentre l'agnello arrosto è servito spesso con una salsa alla menta. L'aneto è un aroma importante per il pesce in Scandinavia, per le minestre in Russia e Danimarca e per i cetrioli sottaceto negli Stati Uniti. Gli Italiani esaltano l'unione felice di basilico e pomodori, rosmarino e agnello; i Tedeschi quella della santoreggia con i fagioli e i Francesi del dragoncello con il pollo, del finocchio con il pesce. Le erbe della Provenza vanno giustamente famose per il loto aroma intenso e pungente: timo, maggiorana, dragoncello, ginepro, lavanda, alloro, rosmarino e finocchio devono molto al suolo di questa regione e alle lunghe ore di esposizione al sole. La quantità usata in cucina dipende in parte dai gusti individuali -
Achillea Millefoglie: Il suo aroma è simile a quello del cerfoglio, anche se lievemente più amarognolo. Può venire utilizzata nelle insalate.
Alloro / lauro: Da non confondere con le varietà di lauro che sono velenose, questo è la foglia dell'albero che cresce nelle zone mediterranee. Usualmente reperibile secco, si trova in commercio anche in polvere. Serve per insaporire i piatti di carne, i budini al latte, le minestre, gli stufati, le salse bianche dolci. E uno degli ingredienti del bouquet garnì (mazzetto aromatico).
Aneto: Originario dell'Europa e dell'Asia occidentale, il modo migliore di usarlo è accompagnandolo al pesce, con il quale si armonizza molto bene, oppure con i sottaceti; si usa anche per minestre, piatti a base di uova e salse; si trova in commercio sotto forma di semi oppure di foglie essiccate. I semi hanno un aroma più intenso e pungente.
Angelica: Appartiene alla famiglia del prezzemolo ed è probabilmente originaria dell'Europa settentrionale. L'intera pianta può essere usata, perfino dalla radice si estrae un farmaco; la si trova anche candita (i gambi) in pasticceria.
Asperula: Le sue foglie sono utilizzate nella cucina tedesca e austriaca (in piatti di manzo brasato) e, macerate, nei vini. E reperibile sotto forma di foglie essiccate.
Basilico: E' un'erba dal sapore forte e pungente, originaria dell'India dove è grandemente apprezzata. In Italia viene usata moltissimo, forse perché il suo sapore "si sposa" bene con quello dei pomodori. Si può acquistare secco, conservato nell'olio oppure fresco nella tarda primavera e in estate.
Borragine: Originaria dal Medio Oriente, è un'erba piccola con fiori color azzurro vivo. Il sapore ricorda quello del cetriolo. Le foglie finemente tagliate possono servire per aromatizzare i formaggi morbidi e cremosi e Io yogurt.
Calendula: I petali di questo fiore venivano usati nella cucina medioevale sia come aromatizzanti sia per colorire formaggio, creme e dolci. Oggi vengono utilizzati per dar colore e sapore al riso, ai piatti di carne o pesce, oppure nelle minestre e insalate. I petali vengono venduti secchi.
Camomilla: Una pianta che si trova, selvatica, in tutta Europa e in varie parti dell'America. Le foglie e i fiori sono usati per preparare una tisana ristoratrice; si trova in commercio anche secca.
Cedrina: Originaria dell'America del sud, introdotta in Europa dagli spagnoli. Può essere utilizzata per dare un aroma di limone a bevande e insalate. Reperibile fresca o secca.
Cerfoglio: Questa pianta, originaria della Russia meridionale e del Medio Oriente, simile al prezzemolo, con le foglie leggere e soffici, è considerata una delle fines herbes della cucina francese. È usata per insaporire minestre, insalate e ripieni, e anche come guarnizione. si trova secca, ma è preferibile usarla quando è fresca.
Citronella: Questa denominazione include anche altre erbe che possiedono tutte un aroma di limone, dovuto alla presenza di olii citrici. si utilizza per insaporire insalate, piatti di pesce e minestre. E reperibile anche in polvere sotto il nome Sereb Powder. In Tailandia ed altre parti dell'Asia di sud-
Consolida maggiore:
Coriandolo: Appartiene alla famiglia delle carote, è originaria dell'area mediterranea e spesso viene venduta come cilantro o prezzemolo cinese nei mercati dell'America Latina e della Cina. E’ molto usata in India, Asia, Messico e America del sud, quando le foglie sono fresche. I semi sono utilizzati come ingrediente nel curry e per aromatizzare bevande alcoliche come il gin. In Tailandia le radici sono usate nei curry.
Curry: Pianta originaria dell'Asia sudorientale; la foglia è la base per molte polveri di curry, che si trovano in commercio. E’ anche usata in tutta l'India meridionale nei piatti vegetariani. La foglia di curry si può trovare fresca o secca, ma quella fresca è preferibile.
Dragoncello: E un'erba molto aromatica imparentata con l'assenzio; è usato, soprattutto nella cucina francese, per le salse béarnaise e hollandaise , il poulet à l'estragon, certi tipi di burro, minestre, piatti di pesce e insalate. E’ reperibile fresco o in polvere.
Erba amara o erba di San Pietro: Assomiglia al tanaceto, ha lo stesso sapore intenso ma meno amaro; è originaria dell'Asia. Per tradizione, in Inghilterra e negli stati Uniti, le foglie venivano, usate per aromatizzare la birra. E usata per la selvaggina, il vite o e le minestre, si trova in commercio quasi sempre secca.
Erba cipollina: Originaria delle zone più fredde d'Europa; i gambi, sottili e cavi, vengono usati freschi e finemente tritati in minestre cremose, uova strapazzate, omelette, insalate e hors d'oeuvre. L'erba cipollina cinese) ha le foglie più grandi e il sapore di aglio.
Fieno greco: Si utilizzano le foglie nei curry oppure come verdura; le foglioline più giovani e tenere possono essere aggiunte alle insalate. I semi vengono macinati e usati come spezie.
Finocchio: Pianta alta con foglie piumose e leggere e semi gialli, originaria de 'Inghilterra meridionale; cresce selvatico in tutto il mondo e lo si produce commercialmente, come l'aneto, è stato usato per molto tempo come erba adatta al pesce; le foglie possono venir usate in insalate e ripieni per farce, i fusti sono cotti come verdura. In Provenza alcuni pesci sono cucinati flambés su uno strato di fusti di fusti di finocchio secchi
Ibisco Indiano: Originario dell'Asia tropicale, è coltivato per i suoi sepali rossi e carnosi, c e vengono usati per la preparazione di bevande) e conserve. conosciuto anche come sorreÌ o flor de Jamaica, è molto popolare in Messico, Guatemala, Indie Occidentali e Asia di sud-
Issopo:
Luppolo: Conosciuto come aromatizzante per la birra, il luppolo è una pianta rampicante originaria dell'Europa. I germogli più giovani si utilizzano come verdura e possono essere anche preparati in insalata. Si dice che i guanciali riempiti di luppolo abbiano efficacia nel combattere l'insonnia, cosi come il tè di luppolo.
Maggiorana: Può essere usata fresca o secca in omelette, farce, insaccati, bouquet garnì, salse di carne, piatti di patate, minestre e stufati.
Melissa: Ha sapore di limone; le foglie sono utilizzate nelle insalate di verdura e frutta e nelle bevande -
Menta:
Monarda: Questa pianta americana appartiene alla famiglia delle mente, le foglie hanno aroma intenso; possono essere usate nelle insalate ma, principalmente, nella preparazione del tè Oswego, in bibite ghiacciate e cordiali.
Nasturzio: Coltivata per le sue qualità decorative, questa pianta è originaria del Perù. I fiori, di colore arancio vivo, e le foglie, dal sapore pepato, possono essere usati nelle insalate. I baccelli dei semi, sottaceto, si utilizzano come i capperi.
Orìgano: Questa erba aromatica, usata per secoli in Asia e in Europa, è particolarmente popolare in Italia dove viene utilizzata per le pizze, con i pomodori, il formaggio, i fagioli e le melanzane. Ne esistono anche molte varietà greche, chiamate con la denominazione collettiva di rigami, i cui fiori sono adoperati come guarnizione.
Pimpinella : Originaria dell'Europa, è simile alla borragine per il sapore ed è usata in modo analogo per insaporire le insalate e le salse. Le foglie, quando sono giovani, si usano fresche.
Prezzemolo: Originario della zona mediterranea, esiste in parecchie varietà che includono il prezzemolo a foglia larga, il prezzemolo a foglia increspata, il prezzemolo di Amburgo e quello italiano. Ha molti usi, non ultimo quello di servire come guarnizione dei piatti. E’ usato nei bouquet garnì e nelle fines herbes ed è aggiunto, finemente tritato, a salse e ripieni. Le sue foglie sono reperibili fresche e secche.
Rosmarino: Pianta di origine mediterranea, cresce selvatica in gran parte d'Europa e dell'America. Le sue foglie dure e acuminate contengono olio di canfora e sono largamente utilizzate per aromatizzare piatti di carne, di pollo e pesce. Il rosmarino viene usato di rado nelle insalate o nelle minestre, a meno che non sia sotto forma di polvere, quando alcune delle sue qualità vanno attenuandosi. E reperibile fresco, oppure secco o in polvere.
Salvia: La salvia è molto conosciuta: ha foglie coperte di lanugine e un aroma molto intenso. Ne esistono parecchie varietà, in cui è diverso il colore delle foglie, come diverso é l'aroma; è usata per i ripieni, in particolare per farcire maiale e anatra, e per gli arrosti; può essere utilizzata, con cautela, in stufati di carne e spezzatini, anche se il suo gusto ha la tendenza a diventare predominante sui sapori più delicati.
Santoreggia: Le due specie sono piante molto simili e stagionali, l'una invernale, l'altra che fiorisce più volte, anche se quella montana, secondo certi cuochi, ha un aroma meno delicato a confronto dell'bortensis sono erbe dall'aroma piuttosto forte, che possono essere utilizzate come il timo.
Sedano: Le costole e le foglie fresche, oppure i semi di questa pianta, vengono usati in cucina per aromatizzare minestre e stufati e per dare un particolare sapore al sale.
Sedano di montagna: simile al sedano, originaria dell'Europa meridionale, questa pianta, alta sino a due metri, produce un olio essenziale che le dà un aroma forte e intenso. si utilizza tutta: gambi e radici possono venir cucinati alla stessa maniera del sedano oppure canditi come l'angelica; foglie, radici e semi servono per insalate, minestre e salse; i semi si adoperano anche per la pasticceria da forno. In commercio sono reperibili i semi interi, le radici o tutta la pianta secca.
Tanaceto: Erba un tempo usata diffusamente per insaporire piatti a base di uova e pesce, oggi il tanaceto costituisce un ingrediente di un insaccato che prende il nome di drisbeen.
Tè del Messico: Cresce selvatico in tutte le Americhe e in molte parti d'Europa. E’ largamente usato come erba verde nella cucina messicana e come tisana in Europa.
Timo: E’ una delle erbe più popolari e conosciute. Esistono parecchie varietà oltre al timo comune (Tbymus vulgaris), il serpolino (T. setpyllum), il timo limone (T. citriodortis) con un lieve profumo di limone, come indica il suo nome, e molti altri. Può essere usato per insaporire minestre, stufati, piatti di carne arrosto e ripieni per il pollame.
Verbena: Spesso confusa con la cedrina, è un'antichissima erba europea, usata soprattutto per il tè di erbe. Reperibile sotto forma di foglie essiccate.